La Terapia Neurale o neuralterapia fu sviluppata da due fratelli medici tedeschi Huneke tra il 1920 e il 1930. Essi scoprirono accidentalmente che la procaina, un anestetico locale, iniettato in certe zone del corpo (ad esempio cicatrici) riduceva o eliminava disturbi dolorosi di altre sedi corporee. Scoprirono anche che questo effetto durava più a lungo rispetto al solo effetto attribuibile alle proprietà di anestetico locale. I fratelli Huneke chiamarono queste zone del corpo “campi di disturbo”. La Terapia Neurale consiste nell´identificare e trattare questi campi di disturbo.
Per campo di disturbo si intende un tessuto patologicamente danneggiato quali le cicatrici, un dente estratto o devitalizzato, tonsille cronicamente infiammate o altri organi cronicamente infiammati quali ad esempio l’intestino. Ciò può portare a disturbi in altre parti del corpo.
La teoria alla base di questi fenomeni prevede che la matrice extracellulare rappresenti un Sistema di informazione complesso oltreché avere ruolo di sostegno meccanico dei tessuti. La depolarizzazione permanente delle aree di tessuto patologico porterebbe informazioni aberranti a livello dei centri nervosi con la conseguente alterazione dell’attività del sistema nervoso autonomo. L’azione terapeutica della procaina si esplicherebbe normalizzando i potenziali di membrana cellulare alterati e riportando pertanto l’organismo verso il recupero della fisiologica omeostasi (autoregolazione).
Pertanto le possibili applicazioni di questa terapia sono molteplici: è maggiormente conosciuta per il trattamento del dolore ma è indicata anche per qualsiasi problema che coinvolge il Sistema nervoso autonomo come l’asma, l’emicrania, il reflusso gastroesofageo, la distrofia simpatico riflessa, la sindrome del colon irritabile.
A volte un singolo trattamento è sufficiente ma sovente si devono ripetere più sedute terapeutiche (in media 4-5) per ottenere un risultato adeguato.
Non vi sono controindicazioni all’esecuzione della neuralterapia ad eccezione di casi di deficit genetico dell’enzima colinesterasi o di allergia agli anestetici locali. I dosaggi utilizzati sono comunque normalmente molto bassi e pertanto la tollerabilità è elevata.
Le indicazioni riguardano:
- Cicatrice da ferita, da taglio o chirurgiche (cesarei, appendicectomia, ecc.);
- Focolai infiammatori cronici (tonsille, denti, corpi estranei, ecc.);
- Zone traumatizzate;
- Il dolore in ogni sua forma;
- Artrosi cervicale, lombalgia, sciatalgia, infiammazioni articolari;
- Distonie neurovegetative ed endocrine.

Sergio Veneziani
Ortopedico, Neural Terapia, Kinesiologo, Posturologo e Nutrizionista